STORIA

Le origini, tra leggenda e realtà

Dallo Spartoso all’attuale
Casaletto Spartano

Riuscire a datare in maniera certa la nascita di un paese o villaggio è impresa quasi sempre ardua se non impossibile essendo le fonti a disposizione per effettuare una ricerca storiografica volta a tale verifica molto spesso inesistenti. Casaletto non fa eccezione. Sicuramente non ci fu nessuna deduzione ed è ancora più sicuro che nessun ecista tracciò con l’aratro il solco di fondazione; molto più probabilmente la nascita avvenne in maniera “spontanea”, partendo da un’aggregazione d’alcune abitazioni che, man mano, crebbe fino a raggiungere l’identità di paese. Secondo una leggenda locale, il primo nucleo si sviluppò nei pressi di un antico villaggio denominato “Spartoso”, del quale sono tuttora visibili alcuni ruderi; da qui si narra derivi il nome Spartano. L’abbandono del vecchio nucleo, sempre secondo questa antica leggenda, fu causato da un’invasione di formiche (le formiche distruttrici di centri abitati sono presenti in molte leggende di fondazione di paesi, non solo del Cilento: si tratta di un’immagine metaforica che rappresenta l’invasione di un popolo nemico molto numeroso). Più verosimilmente il primo nucleo del paese sorse ai piedi del monte Valicorvo perché il luogo era ricco di acqua, essendo presenti in zona numerose sorgenti e soprattutto il fiume. Il toponimo “Casaletto” deriva, come si può facilmente intuire, dal termine “casale”, ossia “piccolo casale”. Il termine “Spartano” invece fu aggiunto a “Casaletto” solo dopo l’Unità d’Italia.
Tale aggiunta si rese necessaria in quanto, come da una nota della Prefettura del 14 luglio 1862 inviata ai sindaci, “l’identità di nome che s’incontra in molti comuni del Regno d’Italia è bene spesso cagione di equivoci ed imbarazzi così per i privati che per le pubbliche amministrazioni”. Per porre rimedio a tale inconveniente, il Ministero dell’Interno sollecitò quindi i Consigli Municipali dei centri che ricadevano in questi casi di omonimia a deliberare “se non di cambiare affatto l’attuale denominazione, farvi almeno qualche aggiunta che desumere si potrebbe dalla speciale situazione topografica secondo che il comune si trova nel monte o nel piano, al mare, o sopra un fiume o un torrente”. Il consiglio comunale, riunitosi in data 21 agosto 1862, decise di modificare il nome del comune aggiungendo “Spartano”. Successivamente, Il nuovo re Vittorio Emanuele II, con Regio Decreto n. 1078 del 14 dicembre 1862 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia n. 15 del 17 gennaio 1863, ratificò l’atto autorizzando “il comune di Casaletto (Principato Citeriore) ad assumere la denominazione di Casaletto Spartano, in conformità del deliberato da quel consiglio comunale in seduta del 21 agosto 1862″2. Questo termine deriva da “sparto”, una pianta graminacea tipica delle aree mediterranee (nome scientifico: Stipa tenacissima) e che è presente, si può dire ovunque, sul territorio comunale3, anche se, come già detto, la scelta del termine “Spartano” nella storica seduta di consiglio comunale è da far risalire, in maniera più romantica, al leggendario “Spartoso.

Tratto da “Casaletto, Terra in Provincia di Principato Citra”, Nicola Montesano.

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