Flora e Fauna

Orchidee selvatiche dai variopinti colori tra boschi di querce ed aceri, fino ad ammirare la lontra o il gambero di fiume.

La Flora

La vegetazione dell’Oasi Capello è caratterizzata dalla presenza di numerose specie di edere, muschi e felci, in particolare del capelvenere. Una pianta caratteristica del luogo è lo Sparto (Ampelodesmos mauritanicus) (pianta da cui deriva anche il nome del paese), ovvero una pianta erbacea perenne, nota per le qualità delle sue fibre, tant’è che in passato e tutt’oggi viene utilizzata per realizzare cordami di ogni genere. È una pianta appartenente alla famiglia delle Graminacee, che cresce nelle regioni che si affacciano sulla parte occidentale del Mar Mediterraneo.

I boschi che contornano l’area sono costituiti da essenze locali come: Lecci, Aceri, Querce, Castagni, e nelle zone montane il Faggio. Nei dintorni dell’Oasi, nel periodo della fioritura, tra aprile e giugno, è facile trovare diverse specie di orchidee selvatiche dai variopinti colori, il fiore caratteristico che ama le aree ombreggiate è il ciclamino.
Nell’oasi è possibile osservare due fitocenosi (insieme di specie vegetali) completamente diverse a pochi metri di distanza. Sopra strada e fronte casetta è presente una vegetazione xerica (vive in condizioni difficili, poca acqua forte esposizione al sole), lungo il letto del fiume una vegetazione igrofila (che necessita di grandi quantità di acqua). in generale il passaggio da una formazione xerica ad una igrofila è graduale con una fascia intermedia molto ampia (si parla di km) ed è composta da specie mesofile, nella nostra oasi il passaggio è cosi netto da concentrarsi in pochi metri.

La Fauna

L’area è faunisticamente molto interessante in quanto oltre alla numerosa presenza di anfibi, è possibile riscontrare rapaci di vario genere e rettili; ciò è dovuto alla quota di alta collina che contraddistingue l’area. È stata certificata con vari avvistamenti la presenza del Picchio Nero (Dryocopus martius). Essendo un luogo particolarmente umido e fresco, costituisce habitat perfetto per la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), un raro anfibio appartenente alla famiglia delle Salamandridae Gli altri anfibi riscontrabili sono: l’Ululone appenninico (Bombina pachybus), e la Raganella. Le specie di serpente molto comune è il Colubro, il serpente venerato nellantichità come rappresentante di Esculapio (figlio di Apollo), noto a tutti per essere nel simbolo che è al centro delle insegne delle farmacie. Un incontro poco frequente per fortuna dei visitatori è l’Aspide (Vipera aspis) in quanto preferisce aree con poca frequentazione antropica. Per quanto riguarda gli uccelli, c’è una buona presenza di specie notturne quali: lAllocco (Strix aluco), il Barbagianni (Tyto alba), il Gufo Comune (Asio otus), l’Assiolo (Otus scops) e la Civetta (Athene noctua). Altre specie prediligono il crepuscolo: la Beccaccia (Scolopax rusticola), il Succiacapre (Caprimulgus europaeus). Molte altre specie sono facilmente visibili durante le escursione nei tanti boschi situati intorno al corso d’acqua: la Capinera (Sylvia atricapilla), il Cardellino (Carduelis carduelis) e il Cuculo (Cuculus canorus), il Falco Pellegrino (Falco peregrinus), il Fringuello (Fringilla coelebs), il Martin Pescatore (Alcedo atthis), il Merlo (Turdus merula), il Merlo Acquaiolo (Cinclus cinclus), il Nibbio Reale (Milvus milvus), il Passero Solitario (Monticola solitarius), il Pettirosso (Erithacus rubecula), la Poiana (Buteo buteo), lo Sparviero (Accipiter nisus) ed il variopinto Gruccione (Merops apiaster). Rilevante è anche la presenza di numerose specie di mammiferi come: il Cinghiale (Sus scrofa), la Donnola (Mustela nivalis), la Faina (Martes foina), il Gatto Selvatico (Felis silvestris), il Ghiro (Glis glis), lIstrice (Hystrix cristata), il Lupo (Canis lupus), la Martora (Martes martes), il Moscardino (Muscardinus avellanarius) il Mustiolo (Suncus etruscus), il Tasso (Meles meles), la Volpe (Vulpes vulpes) e la Lontra (Lutra lutra) che è estremamente rara in Italia e trova posto in alcune zone del Sud Italia tra cui il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni; è una specie in via di estinzione e si nutre di crostacei e pesci.

È stato opportuno al fine di salvaguardare numerose specie porre il divieto di balneazione all’interno dell’oasi. L’habitat può essere disturbato, e quindi compromesso, dall’inquinamento dell’acqua, dalle captazioni effettuate a monte e dal transito di mezzi o persone nell’alveo. La conservazione si rende necessaria in quanto questi ruscelli rappresentano l’ambiente preferenziale per il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes, Fig.2.37) specie di interesse comunitario, molto diffusa fino alla metà del Novecento e ora in forte declino soprattutto a causa della sempre crescente pressione antropica ed all’introduzione di una specie alloctona importata dagli Stati Uniti: il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarckii).

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